Uso della borraccia: dal CAI Abruzzo lettera aperta ai ‘Piccoli Montanari'

12 novembre 2018
Cari ragazzi, al giorno d'oggi il problema della plastica in eccesso è di particolare rilievo. Si parla molto spesso dell'inquinamento dei mari, di isole di spazzatura, ma questi argomenti sembrano piuttosto lontani, mentre invece, il problema è sempre più reale e concreto anche al di fuori dell'acqua. Anche in montagna l'inquinamento è diventato una grandissima preoccupazione e dobbiamo prendercela con noi stessi perché siamo noi in primis a lasciare per terra la nostra bottiglia caduta magari per errore e a non curarsi di un'altra di fianco al sentiero.

Noi però abbiamo dei doveri e preservare l'ambiente per le genti future, cominciando da subito. Non serve lamentarci, occorre fare. La natura ci ha dato e ci da tanto e allora impariamo a rispettarla. E rispettarla significa evitare l'utilizzo e l'uso di tutto ciò  che disturba e inquina l'ambiente,  significa non continuare a camminare  su un sentiero di montagna senza curarci di quelle bottigliette di plastica, apparentemente innocue, buttate o dimenticate là e che impiegheranno anni a disgregarsi, nuocendo non solo al paesaggio e agli animali che popolano la montagna, ma anche alla nostra salute.

Il materiale di cui sono costituite tende a logorarsi e a disperdere particelle dannose per l'uomo e la natura. Esiste un'alternativa alla bottiglia-bottiglietta di plastica ed è la scelta migliore. E allora, da buoni giovani montanari, riscopriamo e facciamo riscoprire la borraccia che può diventare l'oggetto di cui non poter fare a meno, un oggetto da non gettare via ma da collocare con cura nello zaino. Allora, subito da portare nelle nostre ascensioni, nelle nostre escursioni, la fedele borraccia e credetemi… non c'è momento più bello, alla fine della salita, sedersi ad ammirare il panorama  e rifocillarsi con un bel sorso di acqua fresca dalla nostra cara borraccia.

Evviva la borraccia.

Gaetano Falcone
Presidente GR Abruzzo
tratto da Club Alpino Italiano, Uso della borraccia: dal CAI Abruzzo lettera aperta ai ‘Piccoli Montanari'